CO.CO.CO. anche no!!

Di recente molte società stanno proponendo servizi agli anziani e alle famiglie fornendo lavoratori domestici “assunti” con la forma contrattuale del Co.Co.Co.

Contratti Co.Co.Co.? Anche no!
Troppo spesso si trovano agenzie per badanti che propongono un servizio di badante con contratti a Partita Iva o Co.Co.Co. al posto dell’assunzione diretta.

Vediamo cosa dice la legge: https://quifinanza.it/lavoro/tutto-sul-co-co-co-il-contratto-di-collaborazione/279977/

I cosiddetti Co.Co.Co. lavorano in piena autonomia operativa, non sono sottoposti ad alcun vincolo di subordinazione, ma hanno un rapporto unitario e continuativo con chi commissiona loro il lavoro.
Come riportato anche sul sito dell’Inps, il contratto di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.) ha precise caratteristiche che il committente ha l’obbligo di rispettare. La prima è l’autonomia: è il lavoratore a decidere tempi e modalità d’esecuzione della commessa.

Chi ha un contratto di collaborazione coordinata e continuativa è tenuto a rispettare un orario di lavoro?

La risposta è no, ed è uno dei principali (e pochi) vantaggi di una collaborazione di questo tipo: il lavoratore Co.Co.Co. viene ripagato con un compenso mensile senza un orario di lavoro fisso o, meglio, secondo un’attività coordinata senza vincoli d’orario.

Da questo è facilmente capibile che una badante non potendo organizzarsi il lavoro in maniera autonoma e senza vincoli di orario, ma essendo a disposizione della persona da accudire sicuramente non possiamo dire che sia la badante a decidere tempi e modalità d’esecuzione della commessa, ed è evidente che questo tipo di prestazione è da configurarsi a tutti gli effetti come lavoro subordinato e non autonomo o di collaborazione.

Che cosa si rischia?

Sarebbe facile per un lavoratore provare che il rapporto di lavoro è subordinato verso la famiglia presso cui lavora (e non verso la società).

Il lavoro di badante o di colf è ovviamente un lavoro organizzato e diretto dalla famiglia, che ne ha anche il controllo totale sia degli orari che della qualità del lavoro svolto. Pertanto se venisse provato che il rapporto di lavoro è subordinato rispetto alla famiglia, vi sarebbero i seguenti aspetti da considerare:
la società che ha fornito il lavoratore verrebbe sanzionata pesantemente per somministrazione illecita di lavoro, in quanto queste società utilizzano la formula co.co.co proprio perché non hanno autorizzazione ministeriale per poter fornire lavoratori subordinati, ovvero non sono agenzie interinali autorizzate dal ministero del lavoro e quindi commettono reato nel momento in cui il rapporto di lavoro con la famiglia risulta subordinato verso la famiglia stessa. La famiglia utilizzatrice verrebbe costretta a pagare eventuali differenze retributive e qualunque altra tutela che queste società abusive potrebbero non aver pagato al lavoratore, nonostante abbiano regolarmente pagato delle fatture, si assumeranno comunque tutti i rischi legali di eventuali illeciti fatte dalla società (falsa agenzia), per esempio differenze retributive, contributive o assistenziali. Se per esempio questa società abusiva non avesse versato i giusti stipendi o i giusti contributi, o non avesse assicurato il lavoratore contro gli infortuni o non pagato degli stipendi arretrati, la famiglia sarebbe solidale in tali pagamenti e in tali responsabilità legali.

In conclusione:
1) è facile dimostrare che una Colf o Badante svolge lavoro subordinato presso una famiglia.
2) Se questa subordinazione venisse rivendicata o provata, le società che forniscono lavoratori Co.Co.Co verrebbero sanzionate per somministrazione illecita di lavoro (sarebbero delle false agenzie).
3) Le famiglie che si sono avvalse di queste false agenzie, nonostante abbiano pagato delle fatture molto onerose,  si assumeranno comunque tutti i rischi legali di eventuali infrazioni fatte dalla società (falsa agenzia), per esempio differenze retributive , contributive o assistenziali.
4) Se governo e sindacati troveranno l’accordo per fare una legge sulla rappresentanza sindacale, tutti questi sindacati “sconosciuti” che hanno stipulato contratti pirata non saranno più presi in considerazione e gli imprenditori che hanno costruito i loro affari su questi contratti  si troveranno in una situazione di illegalità totale.  Questo potrà avvenire domani o tra dieci anni, tuttavia questi imprenditori vivono nell’incertezza e non dormono sonni tranquilli.

Che tu sia una persona che ha bisogno di un lavoratore domestico o che tu sia un imprenditore del settore, affidati ad agenzie interinali o agenzie di somministrazione di lavoratori regolarmente autorizzate dal Ministero Del Lavoro. Solo così potrete avere certezze e tutele anche sul lungo periodo.

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